Parlare di presenza.
Di fragilità.
Di trasformazione.
vocabolario del vissuto vuole costruire un
nuovo vocabolario che dica il corpo così com’è. Dopo. Durante. Sempre
Dopo un tumore ginecologico, ci sono cambiamenti che non si vedono.
Cambiamenti profondi, intimi, difficili da dire.
Dire al proprio compagno, alla propria compagna: che la pelle è cambiata, che il desiderio non ha più lo stesso ritmo, che toccare una cicatrice è diverso dal toccare una ferita, che il corpo c’è, ma non sempre si lascia abitare.
Trovare le parole, a volte, è impossibile. Mancano. Non bastano.
Si fermano in gola. E allora si tace.
Costruire un vocabolario del vissuto che parli di presenza, fragilità, trasformazione.
Un linguaggio che non tradisca, che non edulcori.




