Non è un’associazione.
Non è una campagna.
È un atto collettivo.
Di visibilità e riscrittura.
corpi vivi nasce da una mancanza.
Dalla banalità e dallo stereotipo
che da anni attraversano
le immagini e le parole dedicate
ai tumori ginecologici femminili.
corpi vivi nasce dalla necessità di cambiare lo sguardo.
Sui corpi femminili attraversati da un tumore ginecologico.
Sulle immagini che li raccontano. Sulle parole che li definiscono.
Oggi la narrazione di queste esperienze è spesso semplificata, stereotipata, edulcorata.
Corpi forti, sorridenti, combattenti. Oppure corpi silenziosi, nascosti, marginali.
Ma la realtà è più complessa. Più profonda. E più vera.
corpi vivi è un progetto culturale e visivo che nasce per spostare il punto di vista.
Per ridare presenza, voce e dignità a ciò che resta fuori dai racconti dominanti:
la trasformazione intima, il senso di estraneità, la cicatrice che non passa, la parola che manca.
Qui non si costruisce un’altra etichetta.
Qui si costruisce uno spazio collettivo per immagini nuove, parole necessarie, gesti autentici.
Uno spazio che prova a nominare, illustrare, rappresentare con rispetto.
Con la cura che serve per dire davvero.
corpi vivi è un atto di riscrittura visiva e narrativa.
È una forma di presenza. È un invito ad abitare la complessità.
Il progetto è curato da una professionista della comunicazione che ha vissuto in prima persona l’esperienza di un tumore ginecologico. Uno sguardo doppio: tecnico e intimo, analitico e vissuto.
È da questo sguardo che nasce il desiderio di trasformare, con strumenti concreti, le rappresentazioni oggi più diffuse.
Nessun progetto specialmente quando si prefigge un cambio di paradigma può essere curato, sviluppato, elaborato e seguito da una sola persona men che meno corpi vivi che nasce per essere un progetto collettivo.
Dentro e dietro corpi vivi ci sono Stefania Scaradozzi, Valentina Cinelli, Gaia Benedetti Perinetti Casoni, Daniela Liucci, ognuna con le proprie esperienze, sensibilità, professionalità e ogni aspetto più inerente il campo medico-scientifico è supervisionato da una oncologa.
Professionista della comunicazione con una solida esperienza nella progettazione di strategie di branding e comunicazione per aziende, istituzioni e realtà culturali e nella curatela e organizzazione di eventi culturali di rilevanza nazionale. Ha ideato e coordinato format culturali, mostre, convegni, rassegne per enti pubblici, fondazioni e festival, con uno sguardo attento alla dimensione narrativa e relazionale della cultura.
Ha vissuto in prima persona l’esperienza di un tumore ginecologico, che ha arricchito il suo approccio con una visione duplice: tecnica e intima, analitica e vissuta. Da questo sguardo nasce la percezione della necessità di trasformare, attraverso strumenti concreti, le rappresentazioni oggi più diffuse, dando voce a nuove forme di narrazione e sensibilizzazione.
Art Director, fotografa analogica, curatrice indipendente e Digital PR, da oltre trent’anni collabora con agenzie di comunicazione tra Roma e Milano, lavorando con brand nazionali e internazionali.
Insegna comunicazione visiva, fotografia e sviluppo della comunicazione e delle competenze digitali. È stata ideatrice e direttore editoriale di un magazine online rivolto al mondo della comunicazione. Si occupa della creazione, organizzazione e promozione di mostre, eventi culturali e no profit.
Creative Art Director è professionalmente attiva nel mondo della comunicazione da
oltre vent’anni collaborando con brand moda come Malloni, Ernesto Dolani, Barbara Bologna, Ixos, Cult, Casio, Zilli e molti altri.
I suoi lavori sono usciti su Vogue, Grazia, I-D Italia, Artribune, Exibart, Wgsn, T-Mag, Discarded Magazine, BadSeedZine, ATPdiary, Zero Hyperlocal, The Contributor e Carnale.
Giornalista freelance, content strategist e traduttrice editoriale, da circa trent’anni si occupa di contenuti culturali e narrativi.
Ha curato articoli, rubriche e progetti per testate come Marie Claire, Rumore, L’Officiel Italia, Freequency, Girlfriend e MIA – Magazine In Action, scrivendo di attualità, costume, arte, cultura pop e underground.
Traduce narrativa e saggistica per case editrici italiane, tra cui HarperCollins, Liberaria e Jimenez.