Negativo vs senza traccia di

Negativo vs senza traccia di

Negativo vs senza traccia di 1080 1350 corpi vivi

negativo

(ne|ga|tì|vo) agg.
1. che nega; che esprime negazione: proposizione negativa. 2. b. che ha azione contraria, sfavorevole, non costruttivo.
5. si dice del risultato di una ricerca o di un’analisi che
non ha trovato quel che si cercava: l’esito dell’esame è negativo.

Perché no
Il paradosso è chiaro: negativo significa buona notizia. Eppure il corpo, già provato e stanco, resta sospeso, deve tradurre e processare da solo l’informazione, capire come non perdersi in un labirinto di ambiguità comunicativa e fuorvianti negativi e positivi. È un termine tecnico che, tuttavia, può disorientare.

Usa invece

senza traccia di

(nes|sú|na trác|cia di) loc. prep. complessa
Espressione di una mancanza totale e completa, completamente priva del minimo segno, indizio o residuo di ciò che viene menzionato.

Perché sì
Da un punto di vista semantico, esprime l’assenza assoluta di qualcosa. La parola traccia evoca l’idea che non resti nemmeno il più lieve indizio. Mette tutto nella norma, eliminando l’ambiguità. Con senza traccia di… la precisione è maggiore. La comunicazione diventa più trasparente e chiara. Le parole si fanno più concrete, rassicuranti, di sollievo.

E il corpo, insieme alla mente, può tornare a respirare.

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