Un nuovo linguaggio per raccontare l’esperienza dei tumori ginecologici.
Il linguaggio conta. Le parole che scegliamo modellano il modo in cui pensiamo, viviamo e affrontiamo l’esperienza della malattia.
Per questo nasce il vocabolario del vissuto, una delle sezioni centrali di corpi vivi.
È lo spazio che raccoglie le parole che si usano ogni giorno per descrivere i cambiamenti profondi che seguono una diagnosi di tumore ginecologico: cambiamenti fisici, emotivi, relazionali.
Molte di queste parole, molti di questi aggettivi anche quando detti con empatia, finiscono per essere riduttivi, tecnici, distaccati.
vocabolario del vissuto prova a ribaltare questa prospettiva: non solo raccogliendo, ma trasformando. Individuando le parole e gli aggettivi che feriscono, e sostituendoli con parole che restituiscono presenza, dignità e possibilità di nominare l’esperienza senza sentirsi cancellate.
Un segno per includere. Nel vocabolario del vissuto troverai parole e aggettivi scritti con il simbolo dell’* (asterisco).
È una scelta precisa: usare l’asterisco significa includere tutte le identità e le esperienze, senza dare per scontato un corpo o un genere normativo. È un modo per dire che questo progetto è per tutt* e vuole tenere conto di tutte le sfumature del vissuto.
Segui il percorso su Instagram perché sul nostro profilo sono già pubblicati i primi aggettivi di questo nuovo vocabolario: un invito a riflettere e contribuire.
Il progetto è vivo, in evoluzione: ogni parola che raccogliamo e trasformiamo è un passo in più verso un linguaggio che cura, che accompagna, che non lascia sol* chi attraversa la malattia.