corpi vivi

Un progetto visivo e narrativo sui tumori ginecologici femminili, un progetto collettivo nato per cambiare il modo in cui i tumori ginecologici femminili vengono rappresentati.
Spesso invisibili, raccontati in modo edulcorato o stereotipato, questi tumori lasciano segni profondi, tanto fisici quanto psicologici, raramente resi visibili nella cultura visiva contemporanea.

Cosa succede quando un corpo attraversa un tumore ginecologico?
Cosa resta visibile? Cosa viene raccontato? Quasi nulla.

Le immagini che parlano di questi corpi sono rare, stilizzate, retoriche.
Le parole sono edulcorate, eccessivamente stereotipate o assenti.

Corpi vivi è un progetto che vuole cambiare prospettiva.
Non è un’associazione. Non è una campagna. È un atto collettivo di visibilità e riscrittura.


segni visibili

I tumori ginecologici femminili esistono.
Eppure nella fotografia non si vedono. Non abbastanza. Non davvero.
Le immagini che li raccontano sono poche, spesso edulcorate, lontane dai corpi reali.
Come se la malattia dovesse restare discreta. Invisibile. Come se non fosse degna di essere mostrata.

segni visibili nasce da questa assenza.
Dalla necessità di restituire presenza, materia, verità.
Perché i segni ci sono sulla pelle, negli occhi, nelle ferite
che non si vedono.
Non possiamo più ignorarli.
segni visibili è la nostra risposta.
Uno spazio per immagini che non chiedono il permesso.
Per corpi che non si cancellano. Per una narrazione visiva che guarda in faccia la complessità, e la tiene ferma, senza distogliere lo sguardo.


parole del corpo

C’è un modo di raccontare i tumori ginecologici che conosciamo bene. Lineare, rassicurante, sempre orientato alla rinascita.
Corpi che combattono. Donne forti. Poi il silenzio.
Ma il corpo non si riscrive da solo.
Resta la ferita. Resta la cicatrice. Resta tutto quello che nessuno dice:
la stanchezza, la perdita, lo strappo con sé stesse. L’intimità che cambia. La pelle che non si riconosce.

parole del corpo nasce per cambiare questa narrazione.
Per dare parola a ciò che è rimasto fuori: le voci incerte, le immagini interrotte, la realtà di chi attraversa e convive con un prima e un dopo.
parole del corpo è uno spazio per nominare ciò che spesso non si può dire.
Per ascoltare le storie, senza correggerle anche quando la voce è bassa.
Anche quando nessuno ha mai chiesto loro di raccontare.


vocabolario del
vissuto

Dopo un tumore ginecologico, ci sono cambiamenti che non si vedono. Cambiamenti profondi, intimi, difficili da dire.
Dire al proprio compagno, alla propria compagna che la pelle è cambiata, che il desiderio non ha più lo stesso ritmo, che toccare una cicatrice è diverso dal toccare una ferita, che il corpo c’è, ma non sempre si lascia abitare.

Trovare le parole, a volte, è impossibile. Mancano. Non bastano. Si fermano in gola. E allora si tace.
vocabolario del vissuto nasce anche per questo:
per restituire voce a chi ha dovuto metterla da parte.
Per costruire un vocabolario del vissuto che parli di presenza, fragilità, trasformazione. Un linguaggio che non tradisca, che non edulcori.
Che dica il corpo, così com’è. Dopo. Durante. Sempre.

Privacy Preferences

When you visit our website, it may store information through your browser from specific services, usually in the form of cookies. Here you can change your Privacy preferences. It is worth noting that blocking some types of cookies may impact your experience on our website and the services we are able to offer.

Click to enable/disable Google Analytics tracking code.
Click to enable/disable Google Fonts.
Click to enable/disable Google Maps.
Click to enable/disable video embeds.
Our website uses cookies, mainly from 3rd party services. Define your Privacy Preferences and/or agree to our use of cookies.